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ANTONIO PUCCI -Il Driver Gattopardo

Incontro con il Driver Palermitano Antonio Pucci

Nell’anno del centenario della Targa Florio , con l’amico Piero Juvara  ci siamo recati qualche anno fa  nella quiete di Castellana Sicula  esattamente a Calcarelli, in cerca del Barone Antonio Pucci,oggi deceduto, brillante pilota degli anni cinquanta e sessanta, collaudatore ufficiale della Porsche , vincitore di una Targa Florio entusiasmante nel 1964 con il pilota inglese Colin Davies.

Già avevo avuto la fortuna di incontrare questo straordinario e pittoresco personaggio alla inaugurazione del Museo della Targa, a Collesano.In quell’occasione aveva  mostrato le sue grandi doti di comunicatore e a volte anche bastian contrario in alcune decisioni  sull’automobilismo in Sicilia

Ci ha accolto nella sua casa, stracolma di coppe e medaglie con il suo fare gioviale e lucido nonostante la veneranda età.

Ci siamo sentiti subito a nostro agio per la familiarità e la semplicità mostrataci.

Ha comiciato  a parlare a ruota libera , è stato difficile non poco stargli dietro

Egli sentiva le strade della Targa come sue, non per niente la Casa di Stoccarda gli aveva affidato il collaudo per mesi  delle berlinette intorno al circuito per saggiarne le qualità e migliorarne le prestazioni.Aveva una sensibilità di guida come pochi,  si produsse in prestazioni segnate da una attenta professionalità e tanta regolarità. Era un pilota di antica tempra.

Vinse una Targa Florio nel 1964 in coppia con Colin Davies in modo deciso, regolare senza farsi prendere dal panico nel giorno in cui il colosso Ford aveva deciso di portare sulle Madonie le famose Ford Cobra veloci sul rettilineo, inguidabili sul misto, ne sanno qualcosa Enzo Arena e Vito Coco alfieri della Scuderia Etna che guidavano la quarta auto schierata e con la quale conseguirono un terzo posto assoluto, l’unica a classificarsi .Inoltre le Ferrari  avevano schierato le 250 L.M. auto strepitosa per il percorso.

Pucci insieme a Davies disputarono una gara regolare Alla fine del 5° giro come Egli ricorda , Colin Davies consegna al barone la vettura al terzo posto, Antonio guida con giudizio senza mollare di un millimetro.L’argentea 904 incalza da vicino la Ferrari GTO di Bulgari e Guichet , la sorpassa e all’inizio del settimo giro si trova in testa.  Antonio conclude l’ottavo e il nono giro mantenendo una media quasi identica

Attraversa il rettilineo di Campofelice , le tre curve prima del traguardo  poi la vittoria  tanto voluta e agognata.Ci fù grande esultanza sulle tribune, quel giorno come sempre quando vinceva un Siciliano del luogo.

Quella Targa per il Driver Palermitano non fu l’unica partecipò a ben 14 Targhe dal 1948 al 1966, si classificò sempre tra i primi cinque.Corse sempre  nelle categorie turismo e gran turismo fedele sempre alla Casa di Stoccarda con qualche intermezzo Maserati, lo ricordiamo al Sestriere, una Trento-Bondone, all’Avus, al Nurbugring, grande amico di Edgar Barth collaudatore alla Porsche,partecipò al Giro di Sicilia  del 1955  con una Maserati A6GCS piazzandosi 5° assoluto dietro Taruffi, Maglioli, Musso e Della Favera.

Dovunque ha corso, ha sempre  dimostrato tempra e carattere.Amico carissimo di Vincenzo Florio, le cui famiglie si frequentavano, gli fù sempre vicino e alla sua morte l’erede Florio, Cecè Paladino lo chiamò per continuare l’operato di Don Vincenzo insieme a Raimondo Lanza di Trabia, lo zio Antonio con la semplicità e la signorilità che lo contraddistingueva preferì declinare l’offerta; ereditò però da Don Vincenzo il suo carisma..Quando ad Antonio Pucci (zio Antonio come lo chiamano affettuosamente i suoi compaesani) gli abbiamo chiesto  cosa è per Lui la sicilianità, ha avuto una pausa quindi gli si sono illuminati  e inumiditi gli occhi;il rapporto con la sua terrà è stato qualcosa di viscerale qualcosa di inscindibile dalla Sua persona.La sua scomparsa qualche anno fa ci ha colpito non poco.Lo ricorderemo  nel prosieguo della nostra vita per il suo tratto da vero gentleman di un’ epoca  che non c’è più.

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