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I Musei della Targa Florio-Collesano -Campofelice di Roccella e Cerda

   

 

 MUSEO DI COLLESANO

Una volta c’era la Targa, una corsa ideata da Vincenzo Florio, chiusa nel 1973, per motivi di sicurezza.Troppo veloci e potenti le vetture del campionato mondiale marche per quelle strade.
La corsa nata per favorire lo sviluppo del Turismo in Sicilia dalla mente di quell’illuminato imprenditore che rispondeva al nome di Vincenzo Florio, ha visto la partecipazione dei piloti più famosi delle diverse epoche e ha sempre mescolato passioni, tecnica e rischio.

   Adesso questa splendida corsa rivivrà in un museo , il Museo della Targa Florio a Collesano, che il Comune di Collesano ha deciso di realizzare per una sorta di amarcord e di omaggio.Un piccolo centro dalle viuzze strette dove i bolidi passavano prima di affrontare la discesa verso il mare e verso il rettilineo di Buonfornello, che portava verso le mitiche tribune di Cerda.
Il Museo della Targa Florio raccoglie immagini , documenti , cimeli , oggetti, libri e disegni di tutte le epoche.Una bella iniziativa sorta grazie allo storico della Targa Collesanese, Giacinto Gargano e Nino Vaccarella, che ci fa ricordare i tempi in cui correre in auto era soprattutto un fatto di passione e di ardimento.

SitoMuseo Collesano

Museo di Cerda-

 

Parlare del Museo della Targa di Cerda dopo quello di Collesano, nell’ambito del centenario della Targa e non parlare del suo creatore , Antonino Catanzaro sarebbe fare un torto enorme all’uomo che  non a torto può essere considerato il depositario di una buona parte dei ricordi della mitica corsa madonita .L’uno prescinde dall’altro e viceversa.

Sarebbe riduttivo in questa epoca che macina idoli e ideologie nel breve volgere di una stagione soffermarsi  in modo distratto e di routine come si fa sempre nel descrivere i personaggi.

Antonino Catanzaro è  un uomo  caparbio e sensibile  a quei discorsi  che i giovanissimi oggi poco recepiscono.E’ dotato di una passionalità e di una voglia  di perpetuare il ricordo  di quella corsa che Lui ha vissuto sin dalla sua infanzia, che si è buttato anima e corpo nel suo progetto,  creare a Cerda un Museo della Targa Florio,  a sue spese e senza contributi pubblici.

Lui ex operaio Fiat al termine della sua attività, prese la decisione  di coronare un sogno , costruire o acquistare un luogo dove poteva conservare tutto il materiale che durante gli anni  aveva raccolto sulla Targa.Lo costruì con tanta passione

Fissa  tutto il materiale raccolto presso l’ Hotel Aurim di Cerda  che fino agli anni settanta era stato il centro di riferimento della squadra Alfa Romeo-Autodelta con a capo il mitico Ing. Chiti, apporta delle modifiche e  comincia a creare quello che sarebbe stato il chiodo fisso della sua vita.

Il Museo oggi dopo tanti anni di ricerca certosina di materiale inedito trovato grazie solo mettendo mano al proprio portafoglio, racchiude tanti cimeli, tute appartenute a Piloti come quella di Antonio Pucci, cartoline originali di Don Vincenzo Florio, di Taruffi, pezzi di ricambio di auto appartenute a drivers che hanno corso alla Targa, cimeli di Donna Franca Florio.e un corredo fotografico di immenso valore. Ma l’attività di Antonino Catanzaro non si ferma solo a questo, continua anche con l’attività didattica presso le Scuole della zona per mantenere sempre vivo il ricordo.

Oggi  il Museo di Cerda è meta di tanti turisti  ed è diventato troppo piccolo  per il tanto materiale donato  da curiosi, abitanti della zona e ex piloti.

Ci appelliamo pertanto alla sensibilità dei tanti Imprenditori locali e noi insieme a lui,  alle Autorità competenti, di farsi portavoce presso chi di dovere  per dare la possibilità ad Antonino Catanzaro , di allargare il proprio Museo e a  renderlo più visibile e più conosciuto ove ce ne fosse di bisogno.

Noi ex tifosi della Targa diciamo grazie a persone come Catanzaro a Cerda per averci dato fino ad oggi l’opportunità di ricordare questa mitica corsa  che non c’è più attraverso il Suo Museo e andare indietro nel tempo, pensando ognuno alla propria storia.

MUSEO DI CAMPOFELICE DI ROCCELLA

Nato grazie all’iniziativa e alla passione di Nino Venturella grande tifoso e memoria storica della corsa ,il museo che ospita cimeli dei piloti e delle auto da corsa che sono passati da Campofelice nei periodi d’oro, costituisce una ulteriore fonte di notizie grazie alla presenza di  libri, fotografie vecchie un secolo che sono stati conservati gelosamente oltre a reperti storici di notevole valore ; insomma  una ricostruzione di un secolo di storia per ricordare don Vincenzo Florio creatore della corsa più vecchia del mondo.Il Museo da un paio d’anni è meta di tante vecchie glorie e di drivers di fama che hanno corso la leggendaria Targa.Qualche mese fa hanno fatto capo a Campofelice i Piloti della Porsche Hans Hermann, Michelle Keiser,  Peter Jakson pilota  partecipante alla Targa dal 1959 agli anni 1963 e il pilota Siciliano Toti Sutera. Ma il Museo è sempre da qualche tempo di premiazioni e festeggiamenti inerenti la mitica corsa.La passione di Nino Venturella ha dato modo a Campofelice di crescere ulteriormente in campo turistico. 

 

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